La verità sulle punizioni di Roberto Carlos

Scherzavo. Parliamo di Nazismo, di Mario e di un cane.

Da quando andavo a scuola, bambino-adolescente-ometto-uomo-rana, mi son sempre sentito dire che gli ebrei erano le vittime. Ricordo la maestra delle elementari, la cara Laura, ancora singhiozzante quando ci fece vedere un documentario sui campi di concentramento. E ancora la faccia sghignazzante di Menghele sulla tv a tubo catodico della scuola. Alle medie lo stesso. Documentari su documentari. Delle superiori mi ricordo solo Virtua Striker in sala giochi. Passo. All’università ero immerso in Timoshenko e sinceramente di queste cose non me ne fregava un cazzo.

Comunque: vittime! Aggiudicato!

Ora qualche sciacallo uscito da qualche tombino, vuole venire a farmi credere che gli israeliani sono i cattivi: i nazisti del XXI secolo. Generalizzando, poi, il concetto di israeliano. Lacerando la storia come dinamite su pollo alla griglia. 

Bisognerebbe prima definire:

chi è un ebreo?

chi è un israeliano? 

Vi è chiaro? Tu che leggi, hai chiaro il concetto? Hai chiara la situazione, la storia, la geografia del dolore?

Un giorno ero in un bar della zona e quattro cani randagi con sembianze umane discutevano sulla questione israelo-palestinese, inneggiando alla Palestina. Dicevano che Israele è il male, la Palestina il bene. Mi sono avvicinato. Ho chiesto il perché? Volevo capire.

Non mi hanno risposto, hanno sorriso. 

Allora ho insistito. Li ho invitati ad illuminarmi, a spiegarmi la storia. Forse l’avevo percepita male.

Niente. Il Silenzio.

NON SAPEVANO NIENTE. Neanche quali fossero i territori interessati. Se avessi loro mostrato una mappa, avrebbero indicato la Thailandia. Brutti cani, mi avete mandato di traverso lo yogurt al mirtillo Muller, che tra l’altro fa cacare il cazzooooo. 

Per piacere, portiamo rispetto. Qui non si prende difesa di nessuno. Qui si chiede una chiarezza che può essere solo data dall’approfondimento sull’accaduto e su quanto accade.

Parlare della questione israelo-palestinese come fosse Lazio-Roma è più vergognoso di quanto avvenuto a Treblinka.

A Treblinka fu cancellata la storia. Sepolta. E quando la storia viene sepolta si entra nella fantascienza.

 

Ho conosciuto anche dei negazionisti. Insomma, quelli che sostengono che la soluzione finale non sia stata nient’altro che una messa in scena dei vincitori della seconda guerra mondiale. Oltre al fatto che è vergognoso negare un qualcosa di palesemente dimostrato, forse il più grosso crimine contro l’umanità insieme ai gulag russi e a Dj SpallX, è ancora più vergognoso che certi elementi possano negare. MA CHE CAZZO VUOLE NEGARE UNO CHE NON SA NIENTE?

 

esempio:

legendina:

M = Mario

C = Cane

 

M: Ciao cane

C: bau

M: Parliamo di fica?

C: bau bau bau

M: anzi no, parliamo di trasformazioni nello spazio di Banach

C: No, io le voglio negare!

Daje, non è possibile.

 

Ciao

 

 

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